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NEWSLETTER P.S.C. Agosto 2015:

jobs_act2“JOBS ACT – L’Italia cambia il lavoro” – On line il sito dedicato alla riforma del mercato del lavoro 

JOBS ACT – L’Italia cambia il lavoro“. È il claim scelto per aprire la home page del sito “monografico”, che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dedica alla riforma del mercato del lavoro.

Il nuovo sito ha l’obiettivo di informare i cittadini, le aziende e gli operatori sulle principali novità normative introdotte dai decreti legislativi di attuazione della delega in materia di lavoro: quattro già operativi e quattro all’esame delle Camere per il parere previsto prima della loro approvazione definitiva.

Nel sito sono descritti in modo sintetico i punti focali della riforma: Tutele crescenti, Politiche attive, Maternità, Flessibilità, Tutela del lavoro e Semplificazione.

Il sito presenta anche una sezione nella quale sarà possibile consultare la documentazione sulla nuova normativa e una sezione multimediale con i video presentati dal Ministero in occasione dell’Esposizione Universale 2015 (EXPO). Inoltre la sezione news presente sul sito consente agli utenti di essere costantemente aggiornati sulle tematiche di rilevante attualità per il mondo del lavoro e delle imprese.

 

LINK:

http://www.jobsact.lavoro.gov.it/Pagine/default.aspx

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

Al via il progetto di Agenda Digitale Italia Login – La casa del cittadino

Nell’ambito del Progetto di Crescita Digitale 2014 – 2020, il Consiglio dei Ministri ha varato il progetto del portale “Italia Login”.

“Italia Login” vuole essere la “casa onlinedel cittadino e dell’impresa italiana, una piattaforma che possa integrare i piani verticali avviati (sanità, scuola, giustizia, ecc.) in un’unica piattaforma di accesso, attraverso il Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID) e l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), che abiliterà la profilazione.

“Italia Login” sarà un ecosistema di servizi che cambierà alla radice quelli già disponibili, per l’interazione cittadino – Pubblica Amministrazione.

Questa rivoluzione costerà circa 750 milioni di euro, secondo la stima presente nel piano “Crescita Digitale 2014-2020”, ora in discussione a Bruxelles.

I primi servizi della P.A. si vedranno a ottobre.

Un luogo unico dove potremo gestire online la nostra identità e tutte le interazioni con l’amministrazione.

Ogni cittadino italiano avrà un profilo civico online dal quale potrà accedere alle informazioni e ai servizi pubblici che lo riguardano, in maniera profilata. Un luogo di interazione personalizzato con la Pubblica Amministrazione e le sue ramificazioni, arricchito dalle segnalazioni sulle opportunità e gli obblighi pubblici che il sistema filtrerà in relazione al profilo anagrafico.

Un luogo unico dove il cittadino con il suo profilo unico:

  • riceve e invia tutte le comunicazioni con le PA  e ne conserva lo storico;
  • accede a tutti i servizi via via disponibili;
  • riceve avvisi di scadenze, effettua e riceve versamenti e ne conserva lo storico;
  • archivia i propri documenti;
  • interagisce con l’anagrafe digitale;
  • esprime valutazioni su servizi e fornisce feedback e suggerimenti;
  • partecipa alla vita democratica.

Ogni Amministrazione Pubblica dovrà portare i propri servizi all’interno di questa “casa” online del cittadino.

Si tratta di un cambiamento di paradigma che pone il cittadino al centro e l’amministrazione al suo servizio, avendo una focalizzazione particolare sulla semplicità e l’usabilità. Una nuova piattaforma relazionale che nel tempo integrerà flussi applicativi delle relazioni con i cittadini di tutta la P.A..

Per la realizzazione a regime di Italia Login dovranno essere in esercizio sia il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), sia l’Anagrafe Nazionale Unica (ANPR).

 

LINK:

http://www.agendadigitale.eu/egov/1187_italia-login-la-casa-del-cittadino-i-dettagli.htm

Fonte: Agenda Digitale

 

 

 

ORARI DEI NEGOZI – NO dell’Antitrust a nuovi limiti e vincoli imposti da due disegni di legge approvati dalla Camera

In un’audizione parlamentare davanti alla Commissione Industria, commercio e turismo del Senato, del 1° luglio 2015, il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, ha espresso un parere sfavorevole in merito ai due disegni di legge (n. 1629 e 762) sugli orari dei negozi, approvati alla Camera.

Il provvedimento, secondo l’Antitrust, “reintroduce una serie di limitazioni e vincoli alla libera determinazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali che vanno nella direzione contraria rispetto a quella di una piena liberalizzazione dello svolgimento delle attività commerciali”.

In particolare, le riserve riguardano l’articolo 1 che prevede un’eccezione a questo principio individuando 12 giorni di chiusura obbligatoria corrispondenti alle principali festività annuali.

Rispetto a un contesto normativo in cui è stata sancita la piena libertà dei negozianti, “il disegno di legge – ha sottolineato il presidente dell’Antitrust – interviene a frapporre ostacoli alla liberalizzazione degli orari e delle giornate di apertura degli esercizi commerciali, introducendo così un ostacolo al libero dispiegarsi delle dinamiche commerciali”.

Questo principio, ha ricordato lui stesso, vige ormai in gran parte dei Paesi europei, molti dei quali – tra cui la Svezia, l’Irlanda e il Portogallo – hanno eliminato, come l’Italia, ogni vincolo alle aperture domenicali e festive.

La tendenza generale, dunque, va verso una “sempre maggiore flessibilità e libertà nelle scelte relative alle modalità di svolgimento dell’attività economica”.

Anche in merito all’articolo 2 del disegno di legge, l’Autorità ha osservato che il testo prevede la facoltà dei Comuni di predisporre “accordi territoriali non vincolanti” sugli orari dei negozi, con incentivi fiscali a favore delle micro, piccole e medie imprese che accettano di aderire.

Si tratta indubbiamente – a giudizio dell’Antitrust – di una previsione suscettibile di ricondurre la definizione degli orari alla pianificazione degli enti territoriali, rischiando così di legittimare la reintroduzione di limiti stringenti all’autonomia delle imprese”.

L’articolo 3, infine, attribuisce infine al Sindaco il potere di definire, per un periodo massimo di tre mesi, gli orari dei pubblici esercizi e delle attività commerciali e artigianali in determinate zone del territorio, più frequentate nelle ore notturne.

Tale potere – ha eccepito Pitruzzella – appare particolarmente penetrante nella misura in cui consente ai sindaci di definire gli orari di apertura in termini generali”, mentre “l’introduzione di vincoli alla libera iniziativa economica dovrebbe essere limitata a quanto strettamente necessario per il perseguimento di specifiche esigenze di interesse pubblico”.

Da qui, la conclusione del presidente Antitrust che “la strada da percorrere deve andare nel senso di rimuovere tempestivamente e definitivamente gli ostacoli normativi e amministrativi ancora interposti a livello locale alla liberalizzazione disposta dal legislatore nazionale”.

 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

cittadinanza1RICHIESTA DI CITTADINANZA ITALIANA – Predisposta una guida al riconoscimento e alla presentazione di certificazioni estere 

E’ stata predisposta, ai fini della richiesta della cittadinanza italiana, una Guida alla presentazione dei certificati esteri ed una Tabella delle procedure per il loro riconoscimento.

La Guida e la Tabella indica: lo Stato di provenienza dei certificati (che possono essere di nascita o matrimonio e penali) e delle attestazioni consolari; l’Autorità competente al rilascio dell’ “Apostille”, se richiesta.

Tutti i certificati – ad eccezione delle “attestazioni consolari” – provenienti da ogni altro Stato non indicato nella citata Tabella, devono essere legalizzati dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all’estero (cosiddetta “legalizzazione diplomatica o consolare”) competenti per lo Stato di provenienza.

Tali rappresentanze possono essere individuate tramite il database del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano.

Le attestazioni consolari devono invece avere la legalizzazione prefettizia (art. 33, D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445).

Ricordiamo che dal 18 giugno 2015 le domande di richiesta della cittadinanza italiana devono essere presentate esclusivamente tramite procedura on-line al seguente indirizzo https://cittadinanza.dlci.interno.it.

LINK:

Per scaricare il testo della Guida clicca qui.

 

LINK:

Per accedere al database del Ministero degli Affari Esteri clicca qui.

 

LINK:

Per accedere al sito di consultazione on-line delle domande di cittadinanza clicca qui. 

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

REDDITI DA PARTECIPAZIONE IN SRL – Dai Consulenti del Lavoro i modelli per le istanze di rimborso e per i ricorsi

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha pubblicato, sul proprio sito, la circolare n.15 del 16 luglio 2015, con la quale ha indicato nel dettaglio la normativa che ha portato ai chiarimenti della Corte di Appello di L’Aquila, che, con due sentenze gemelle (nn. 752 e 774 del 25 giugno 2015), ha smentito quanto sostenuto dall’INPS nella circolare n. 102/2003 ed avallato la tesi da sempre sostenuta dai Consulenti del Lavoro e precisamente che nessun contributo obbligatorio è da versare sui redditi da SRL.

In allegato alla circolare vengono riportati due documenti operativi con cui opporsi alla rivendicazione da parte dell’INPS dei contributi previdenziali sui redditi da partecipazione a società di capitali.

Il primo fac-simile potrà essere utilizzato da chi ha già pagato e deve chiedere il rimborso; mentre il secondo fac-simile potrà essere utilizzato per il ricorso amministrativo avverso provvedimento di recupero dell’INPS, nell’ipotesi in cui lo stesso non si adeguasse all’indirizzo giurisprudenziale.

 

LINK:

Per scaricare i documenti predisposti dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro clicca qui.

Fonte: www.tuttocamere.it

 

logo_inpsGestione della certificazione di malattia – Istruzioni operative dall’INPS

L’INPS, con messaggio n. 4752 del 13 luglio 2015, ha ritenuto necessario procedere ad alcune implementazioni della procedura di ricezione delle certificazioni attestanti lo stato di temporanea incapacità al lavoro dei lavoratori dei settori pubblico e privato, attraverso il Sistema di Accoglienza Centrale (SAC).

E’ emerso infatti, che persiste da parte di alcuni medici curanti, l’abitudine di non valorizzare correttamente il campo note di diagnosi con l’inserimento di una diagnosi comprensibile, cercando di rispettare la privacy dei propri assistiti, bensì di alcuni caratteri “non senso” che consentono comunque il soddisfacimento dei requisiti informatici per l’invio del certificato.

Nel messaggio in questione, l’INPS comunica le nuove implementazioni adottate.

 

LINK:

Per scaricare il testo del messaggio INPS clicca qui.

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI – Illegittimo il diniego per non aver utilizzato la modulistica predisposta

È illegittimo il diniego opposto da un Comune avverso un’istanza ostensiva motivato con riferimento al mancato utilizzo, da parte del richiedente, della modulistica appositamente predisposta dalla Pubblica Amministrazione.

Lo stabilisce il T.A.R. Firenze, Sentenza 29 giugno 2015, n. 996.

Nella Pubblica Amministrazione. è da tempo invalsa la prassi di predisporre la modulistica da utilizzare per la presentazione di istanze, richieste, ecc. Ciò per evidenti motivi di ordine pratico e per essere sicuri di conoscere gli elementi necessari per assolvere a tali incombenze.

È però quantomeno arbitrario arrivare ad opporre il diniego al rilascio di documenti, giustificando le motivazioni al diniego con il mancato utilizzo della modulistica predisposta.

È quanto accaduto ad una società che ha ricevuto il diniego all’istanza di accesso ad alcuni atti amministrativi per non aver, tra gli altri, presentato la stessa su modulistica dedicata.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha, invece, ritenuto che il diritto ex lege n. 241/90 fosse stato leso, giacché “nessuna norma autorizza l’Amministrazione a pretendere l’utilizzo di modulistica dalla stessa predisposta a pena di inammissibilità della pretesa ostensiva; quindi se l’Amministrazione deve certo pretendere che l’istante presenti una domanda avente il contenuto previsto dalla legge (indicante quindi l’atto cui si chiede di accedere, l’interesse che sorregge la pretesa ostensiva, l’esatta indicazione del soggetto richiedente ecc.) al contrario essa non può esigere che le indicazioni stesse siano fornite attraverso l’uso della “modulistica dedicata” predisposta dall’Amministrazione medesima dovendo valutarsi la funzione della stessa come ausilio offerto ai privati e non come condizione di ammissibilità o procedibilità della procedura di accesso”.

 

LINK:

Per scaricare il testo della sentenza clicca qui.

Approfondisci

NEWSLETTER P.S.C. Giugno 2015:

TFR

TFR IN BUSTA PAGA – Istruzioni operative dall’INPS 

L’INPS, con la circolare n. 82 del 23 aprile 2015, fornisce le istruzioni operative per la liquidazione della quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.), disposta dall’art. 1, commi dal 26 al 34, della L. n. 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), sulla base delle modalità di attuazione fissate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 29 del 20 febbraio 2015.

Ricordiamo che la “Legge di stabilità 2015” prevede che, in via sperimentale e in relazione ai periodi di paga decorrenti dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato – ad eccezione dei lavoratori domestici e di quelli del settore agricolo – con un rapporto di lavoro in essere da almeno sei mesi, possano richiedere al datore di lavoro la liquidazione della quota maturanda del trattamento di fine rapporto (TFR), di cui alla legge n. 297/1982, sotto forma di integrazione della retribuzione mensile.

La manifestazione di volontà – che una volta espressa è irrevocabile fino al 30 giugno 2018 – può essere esercitata anche in caso di conferimento, con modalità tacite o esplicite, del TFR maturando alle forme pensionistiche complementari di cui al d.lgs. 5 dicembre 2005, n. 252.

L’integrazione richiesta viene liquidata mensilmente dal datore di lavoro in forma diretta, come quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.).

Con la presente circolare, allo scopo di favorire la corretta applicazione della liquidazione della Qu.I.R., l’INPS illustra la disciplina della materia e fornisce istruzioni in ordine alle modalità di valorizzazione degli elementi che compongo il flusso delle denunce contributive dei datori di lavoro (UniEmens).

 

Link: http://www.inps.it/CircolariZIP/Circolare%20numero%2082%20del%2023-04-2015.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

SICILIA – Accorpamento delle Camere di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani 

Con decreto del 21 aprile 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il processo di costituzione della nuova Camera di Commercio denominata “CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI AGRIGENTO, CALTANISSETTA E TRAPANI”, mediante accorpamento tra le Camere di Commercio di Agrigento, Caltanissetta e Trapani.

La nuova Camera di Commercio avrà la sede legale in Trapani, Corso Italia, 26, e sedi secondarie in Agrigento, P.zza Gallo, 317 e in Caltanissetta, Corso Vittorio Emanuele, 38.

Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico segna l’ultimo passaggio che mancava per chiudere l’iter di accorpamento tra i tre Enti, deliberato in contemporanea dai tre Consigli camerali in data 15 dicembre 2014.

Il dott. Guido Barcellona, attuale Segretario generale della Camera di Commercio di Caltanissetta, è nominato Commissario ad acta, con il compito di adottare la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio e di avviare le procedure di costituzione del Consiglio della nuova “Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Agrigento, Caltanissetta e Trapani”.

 

Link:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/normativa/decreti-ministeriali/2032606-decreto-ministeriale-21-aprile-2015-accorpamento-delle-camere-di-commercio-di-agrigento-caltanissetta-trapani

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

INPSINPS – Al via il progetto “La Mia Pensione”

La Mia Pensione” è il nuovo servizio di INP – attivo dal 1° maggio 2015 – che permette di simulare quella che sarà presumibilmente la pensione che riceverai al termine della tua attività lavorativa.

Il calcolo della pensione tiene conto della normativa attualmente in vigore e si basa su tre fondamentali elementi: l’età, la storia lavorativa e la retribuzione/reddito.

Il servizio può essere utilizzato dai lavoratori con contribuzione versata al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, alle Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi (Artigiani e Commercianti, Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), e alla Gestione separata, con rilasci successivi per fasce di età:

– dal 1° maggio, i lavoratori sotto i 40 anni;

– dal 1° giugno, i lavoratori sotto i 50 anni;

– dal 1° luglio, tutti i lavoratori sopra i 50 anni.

Dal 2016, il servizio sarà disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contribuzione versata agli altri Fondi e Gestioni amministrate dall’INPS.

Nel frattempo è stato reso disponibile on line dall’INPS, per i dipendenti pubblici, il simulatore “Calcolo Quote di pensione“.

Per accedere è necessario avere il PIN ordinario.

 

Link: http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=%3b0%3b10186%3b&lastMenu=10186&iMenu=2&p4=2&bi=51

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

INDICE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI – On-line il nuovo sito

L’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) è l’archivio ufficiale degli Enti pubblici e dei Gestori di pubblici servizi. Realizzato e gestito dall’Agenzia per l’Italia digitale, contiene informazioni dettagliate sugli Enti, sulle strutture organizzative, sulle competenze dei singoli uffici e sui servizi offerti.

I contenuti dell’IPA sono strutturati in tre macrolivelli:

informazioni di sintesi sull’Ente: indirizzo postale, codice fiscale, logo, responsabile e riferimenti telematici (sito web istituzionale, indirizzi di posta elettronica);

informazioni sulla struttura organizzativa e gerarchica e sui singoli uffici (Unità Organizzative – UO), corredate con informazioni di dettaglio;

informazioni sugli uffici di protocollo (Aree Organizzative Omogenee – AOO).

Se vuoi conoscere quindi la posta certificata di un ente pubblico o se devi inviargli una fattura e non sai come fare, su questo sito trovi tutti i riferimenti organizzativi, telematici e toponomastici che ti occorrono.

Sono gli Enti stessi ad aggiornare con cadenza semestrale il sito dell’IPA.

Nell’ottica della trasparenza nella Pubblica Amministrazione tutti i dati possono essere consultati e fruiti tramite interfaccia web, in formato Open Data e, registrandosi al portale, anche tramite interfaccia applicativa che utilizza il protocollo LDAP.

La parola chiave della riorganizzazione del sito è semplicità: non solo un nuovo look, ma una struttura intuitiva, contenuti completi e accessibili per rendere più soddisfacente l’esperienza di navigazione di tutti gli utenti.

 

Link: http://www.indicepa.gov.it/documentale/index.php

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

START UP INNOVATIVE – Accordo con ABI per finanziamenti più rapidi

Il giorno 8 maggio 2015 è stata firmata, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’ABI e da Invitalia, una Convenzione che permetterà alle Start up innovative beneficiarie delle agevolazioni Smart&Start gestite da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti esteri e lo sviluppo d’impresa, di poter ottenere più rapidamente i finanziamenti assegnati.

In tal modo l’esposizione finanziaria delle imprese sarà ridotta in quanto i fornitori dei beni di investimento, saranno pagati più velocemente.

Le banche che vorranno aderire alla Convenzione dovranno compilare e inviare apposito modulo a Invitalia e ABI.

Le Start up innovative di tutta Italia potranno infatti aprire un “Conto Vincolato” presso una delle banche aderenti all’iniziativa, per gestire i flussi finanziari relativi ai programmi di investimento ammessi ai finanziamenti pubblici.

La Convenzione potrà facilitare anche il raccordo tra il sistema bancario e le start up innovative, favorendo l’accesso al finanziamento ordinario.

 

Link: http://www.invitalia.it/site/new/home.html

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

Dalla Commissione europea una nuova strategia per il mercato unico digitale

Sedici azioni da realizzare entro la fine del prossimo anno, da nuove regole per il settore TLC e investimenti nella banda larga, alla revisione dell’IVA e delle regole sul diritto d’autore, la revisione della direttiva e-privacy, a un nuovo piano per l’eGovernment. E molto altro ancora.

E’ questa la nuova strategia per il mercato unico digitale della Commissione europea, una delle principali priorità stabilite nel suo programma di lavoro.

I dati peraltro parlano chiaro e sono particolarmente impietosi proprio nei confronti del nostro Paese che si conferma uno dei paesi meno “digitalizzati” in termini di utilizzo delle possibilità che la rete offre ai consumatori: solo il 59% dei consumatori italiani usa internet, contro il 75% di media UE. Percentuali inferiori si registrano solo in Bulgaria, Romania e Grecia.

Le persone che non hanno mai usato internet sono il 32% in Italia contro il 18% in Europa.

Solo il 35% effettua acquisti online, poco più della metà della media europea pari al 63%; e solo il 14% si azzarda ad acquistare all’estero, ma in questo caso la media europea è solo di poco superiore (il 18%).

Molto bassa anche la quota di cui interagisce online con la pubblica amministrazione: il 18% contro una media UE del 32%.

Il piano intende gettare le basi per il futuro digitale dell’Europa e le azioni pianificate sono – sostiene la Commissione UE – interconnesse e si rafforzano reciprocamente.

Le 16 azioni chiave sono suddivise in tre pilastri:

Primo pilastro: migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese;

Secondo pilastro: creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi;

Terzo pilastro: massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale.

 

Link: http://www.vivieuropa.it/notizie/799

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

VIGILANZA DEL MERCATO – On line il nuovo il nuovo portale di Unioncamere

Informare le imprese sugli obblighi previsti dalla normativa per produrre e commercializzare prodotti sicuri ed etichettati correttamente, tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, vigilare sulla trasparenza del mercato, sanzionare i comportamenti lesivi della concorrenza: queste le funzioni delle Camere di Commercio relative alla vigilanza del mercato.

La legge 29 dicembre 1993, n. 580, come modificata dal Decreto Legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, affida infatti alle Camere di Commercio numerosi compiti e funzioni, tra cui quelli di vigilanza del mercato (art. 2, lett. l), che gli enti camerali svolgono con il coordinamento di Unioncamere, in stretto raccordo con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Scopo della vigilanza è, da un lato, garantire un mercato trasparente e concorrenziale per le imprese che vi operano correttamente e, dall’altro, innalzare il livello di salute e sicurezza tutela per i consumatori.

Con l’obiettivo di fornire uno strumento di ausilio alle imprese e ai consumatori, Unioncamere ha realizzato un nuovo portale dedicato alla vigilanza del mercato.

Il portale è organizzato in sei aree di interesse: prodotti elettrici, dispositivi di protezione individuale, giocattoli, prodotti moda, prodotti generici e prodotti connessi all’energia.

In ogni aree l’utente può trovare la normativa di riferimento e le guide per consumatore e impresa.

Accanto a questa parte centrale, il nuovo strumento contiene anche una sezione Guide più generica sul tema della trasparenza del mercato e della sicurezza prodotti e una rubrica con le indicazioni per contattare gli uffici delle Camere di Commercio sul territorio.

Molto aggiornata, infine, la sezione dedicata alle news, che raccoglie le informazioni più recenti relative alla vigilanza del mercato e alla tutela dei consumatori.

 

Link: http://vigilanzamercato.unioncamere.it/

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

COMUNE ROMACOMUNE DI ROMA – Accesso nel territorio comunale dei veicoli NCC autorizzati da altri Comuni – Le severe osservazioni dell’Antitrust alle delibere della Giunta Capitolina

Le disposizioni contenute nelle Delibere n. 379/2014 e n. 79/2015 risultano fortemente anticoncorrenziali laddove recependo e, in qualche misura, estendendo le previsioni restrittive contenute nell’art. 5-bis della legge n. 21/1992 ostacolano la possibilità dei titolari di autorizzazione all’esercizio di NCC rilasciate da altri Comuni di fornire i servizi di trasporto non di linea all’interno del Comune di Roma, in questo modo deprimendo l’offerta di servizi per i consumatori nel territorio comunale.

E’ questa in sintesi la posizione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la quale, nella sua adunanza del 15 aprile 2015, ha deliberato di formulare alcune osservazioni relativamente alle disposizioni della delibera di Giunta Capitolina n. 379 del 30 dicembre 2014, avente ad oggetto “Modalità e procedure per l’accesso nel territorio di Roma Capitale dei veicoli adibiti al servizio di noleggio con conducente autorizzati da altri Comuni”, così come modificata e integrata dalla successiva delibera di Giunta Capitolina n. 79 del 16 marzo 2015, avente ad oggetto “Modifiche e integrazioni a lla deliberazione di Giunta Capitolina n. 379 del 30 dicembre 2014 “Modalità e procedure per l’accesso nel territorio di Roma Capitale dei veicoli adibiti al servizio di noleggio con conducente autorizzati da altri Comuni”.

Non regge – secondo l’Antitrust – la giustificazione che la preventiva comunicazione di una serie di dati per ogni singolo accesso, posta a carico dei titolari di autorizzazione di noleggio con conducente rilasciata da Comuni diversi da Roma Capitale, ha la finalità di “controllare e contrastare il fenomeno dell’abusivismo presente nel settore”.

Secondo l’Antitrust, “per garantire un’effettiva azione di contrasto dell’abusivismo appare sufficiente una misura alternativa a quella in esame, meno restrittiva e non discriminatoria”.

L’Autorità auspica, pertanto, che il Comune di Roma ponga in essere le misure ritenute più opportune e adeguate a ripristinare corrette dinamiche concorrenziali, a partire dalla revoca ovvero dalla modifica della deliberazione sopra citata.

 

Link: http://www.agcm.it/trasp-statistiche/doc_download/4821-15-15.html

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

FATTURAZIONE ELETTRONICA VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Nuovi chiarimenti emersi da un recente incontro con varie istituzioni pubbliche 

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa (CNA), con la circolare n. 17 del 13 maggio 2015 ha raccolto le risposte fornite ai quesiti emersi durante la videoconferenza del 16 aprile 2015, dedicata alla fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione, a cui hanno partecipato diverse sedi territoriali della CNA e rappresentanti dell’Agenzia delle entrate, SOGEI, CONSIP e Camera di Commercio.

E’ stato un appuntamento importante per conoscere le problematiche operative che le imprese incontrano nell’adempimento del nuovo obbligo normativo che, come è noto, dallo scorso 31 marzo, coinvolge tutte le pubbliche amministrazioni, incluse quelle locali.

Un momento utile di confronto volto ad analizzare i dubbi e le difficoltà delle imprese e per raccogliere le indicazioni dell’Agenzia delle entrate e di SOGEI – società informatica che ha cu-rato l’implementazione del Sistema di interscambio – presenti, entrambi, in veste di relatori. In quella occasione, sono stati, altresì, illustrati i servizi gratuiti di gestione della fatturaPA messi a disposizione da CONSIP ed Infocamere.

 

Link:

http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2015/05/19/Fatturazione-elettronica-PA–risposte-a-quesiti/circolare_CNA_FattElett%20pdf.ashx

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

ARTIGIANATO DIGITALE – Dal 1° luglio al via la presentazione delle domande di agevolazioni alle Reti di impresa per progetti innovativi 

Al via il bando del Ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione oltre 9 milioni di euro a sostegno di progetti innovativi nell’ambito dell’artigianato digitale realizzati da reti di impresa.

Con Decreto direttoriale 11 maggio 2015 sono state, infatti, stabilite le modalità di presentazione delle domande di agevolazione.

Il comunicato relativo al decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 115 del 20 maggio 2015.

I termini per la presentazione delle domande di agevolazione per lo sviluppo dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile sono stati fissati a partire dalle ore 10:00 del 1° luglio 2015 e fino alle ore 12:00 del 25 settembre 2015.

I soggetti interessati potranno inviare la domanda di agevolazione all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) dgiai.artigianatodigitale@pec.mise.gov.it.

La risorse stanziate ammontano a oltre 9 milioni di euro.

Per essere finanziati i progetti, di importo compreso tra 100 mila e 1,4 milioni di euro, dovranno prevedere forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome, Imprese ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.

Si ricorda che l’intervento denominato “Reti di impresa per l’artigianato digitale”, finalizzato a sostenere programmi innovativi, localizzati sull’intero territorio nazionale e realizzati da reti di imprese, per la diffusione, la condivisione e lo sviluppo produttivo delle tecnologie di fabbricazione digitale, è stato istituito con il decreto ministeriale del 17 febbraio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 del 9 aprile 2015.

I soggetti beneficiari di tale agevolazione sono le imprese in Associazioni e Raggruppamenti temporanei di imprese (ATI e RTI) o in reti di imprese, costituite da almeno 15 imprese, di cui almeno il 50% rappresentato da imprese artigiane o microimprese.L’agevolazione consiste nella concessione di una sovvenzione pari al 70% delle spese ammissibili che i beneficiari dovranno restituire parzialmente, in misura pari all’85% della somma ricevuta, senza applicazi one del tasso d’interesse.

 

Link:

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-05-20&atto.codiceRedazionale=15A03685&elenco30giorni=false

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

 

BILANCI DI ESERCIZIO E CONSOLIDATI – Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare due schemi di decreti legislativi di recepimento della Direttiva 2013/34/UE

Il Consiglio dei Ministri del 18 maggio 2015 ha approvato, in via preliminare, due schemi di decreti legislativi per l’attuazione della direttiva 2013/34/UE del 26 giugno 2013, che modifica la sezione IX del Codice civile per la redazione del bilancio da parte delle società di capitali che applicano i principi contabili nazionali.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore dal 1° gennaio 2016 e si applicheranno ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da tale data.

Il primo schema di decreto (“Attuazione della direttiva europea relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese per la parte relativa alla disciplina del bilancio di esercizio e di quello consolidato per la società di capitali e gli altri soggetti individuati dalla legge”):

– introduce la nuova disciplina circa gli obblighi di trasparenza posti a carico delle imprese operanti nel settore estrattivo o in quello dello sfruttamento delle aree forestali;

– integra e modifica il codice civile e il D.Lgs. 127 del 9 aprile 1991 al fine di allineare le disposizioni in materia di bilancio di esercizio e consolidato alle disposizioni della direttiva e altri provvedimenti legislativi già esistenti;

– apporta modifiche a provvedimenti legislativi per adeguarne il contenuto alle prescrizioni della Direttiva o per esigenze di coordinamento in materia di conti annuali e consolidati delle imprese di assicurazione e di revisione legale dei conti.

Il secondo decreto (“Attuazione della direttiva europea relativa ai bilanci d’esercizio, ai bilanci consolidati e alle relative relazioni di talune tipologie di imprese per la parte relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari”) disciplina:

– i bilanci degli intermediari finanziari che redigono i bilanci sulla base delle previsioni della Direttiva 86/635/CEE;

– i casi in cui un intermediario bancario o finanziario vigilato dalla Banca d’Italia è tenuto a redigere il bilancio consolidato sulla base dei principi contabili internazionali emanati dall’organo incaricato di emanare i principi contabili (IASB) e adottati dalla Commissione europea.

Lo schema di decreto riconosce inoltre alla Banca d’Italia il potere di emanare disposizioni relativamente alle forme tecniche dei bilanci e delle situazioni dei conti destinate al pubblico nonché alle modalità e ai termini della pubblicazione delle situazioni dei conti, prevedendo opportune forme di coordinamento con la CONSOB.

 

Link: http://www.palazzochigi.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=78545

Fonte: www.tuttocamere.it

 

 

CatastoACCERTAMENTI CATASTALI – Dal 1° giugno 2015 pagamenti di tributi sanzioni e interessi tramite modello F24 

A decorrere dal 1° giugno 2015, a seguito di notifica di avvisi di accertamento per inosservanza della normativa catastale, prodotti successivamente alla predetta data, dovrà essere utilizzato il modello F24 per il pagamento di:

  1. a) tributi speciali catastali;
  2. b) sanzioni amministrative, irrogate in attuazione delle disposizioni previste nell’ordinamento catastale;
  3. c) interessi sui tributi speciali catastali;
  4. d) imposta di bollo correlata ad adempimenti per accertamenti catastali;
  5. e) recupero spese per volture;
  6. f) spese di notifica di atti catastali;
  7. g) oneri accessori per operazioni catastali;
  8. h) altre spese per operazioni catastali.

Lo ha stabilito l’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento n. 2015/41186 del 23 marzo 2015.

Con D.M. 8 novembre 2011, il Ministero dell’Economia ha esteso le modalità di versamento unitario stabilite dall’art. 17, D.Lgs. n. 241/1997, tramite modello F24, al pagamento dei tributi speciali catastali, dei relativi accessori, interessi e sanzioni, nonché al pagamento delle somme comunque dovute per l’inosservanza della normativa catastale da riscuotersi a cura dell’Agenzia delle Entrate.

Il medesimo decreto ha altresì previsto che le modalità e i termini per l’attuazione, anche progressiva, delle relative disposizioni sarebbero state definite con un apposito provvedimento dell’Agenzia delle entrate, d’intesa con l’ex Agenzia del territorio.

A tal fine, con il citato Provvedimento n. 2015/41186 del 23 marzo 2015, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che le modalità di versamento unitario di cui trattasi sono attivate per i pagamenti delle somme da riscuotersi a cura degli Uffici Provinciali – Territorio per la riscossione delle somme dovute in esito all’accertamento dell’inosservanza della normativa catastale, diverse da quelle previste dall’articolo 19, comma 10, del D.L. n. 78/2010, convertito dalla L. n. 122/2010.

In particolare, dal 1° giugno 2015, le nuove modalità di versamento tramite modello F24 potranno essere utilizzate per il pagamento delle somme dovute a seguito di avvisi di accertamento per inosservanza della normativa catastale, prodotti successivamente alla predetta data.

In un’ottica di razionalizzazione dei sistemi di pagamento, il sistema del versamento unificato garantisce una maggiore efficienza nella gestione del sistema tributario, semplificando gli adempimenti fiscali dei contribuenti.

 

Link:

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/nsilib/nsi/documentazione/provvedimenti+circolari+e+risoluzioni/provvedimenti/2015/marzo+2015+provvedimenti/provvedimento+del+23+marzo+2015+pagamento+irregolarita+catastali/Provvedimento+del+23+marzo+2015+modalit%C3%A0+pagamento.pdf

Fonte: www.tuttocamere.it

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SALVATAGGI CONTABILITA’ E FISCALI MAIN OFFICE

SALVATAGGI CONTABILITA’ E FISCALI MAIN OFFICE
Per eseguire i salvataggi della Contabilità con il programma Main Office operare
nel modo seguente:
– Cliccando Esci dal menù generale e confermando la chiusura del programma
– verranno evidenziate il numero di aziende gestite e non salvate.
– Alla successiva domanda (come da figura allegata)
Cliccare su Sì per eseguire il backup di tutte le aziende con backup non aggiornato
Cliccare su No per eseguire il backup delle aziende che vogliamo salvare secondo una
selezione guidata.
Cliccare su Annulla per non eseguire nessun backup.
Il backup verrà eseguito direttamente nel Server all’interno di
C:\Main Office\Contabilità\Backup\20121130.
20121130 non è altro che una cartella creata automaticamente dal programma
dove 2012 indica l’anno 11 il mese e 30 il giorno di avvenuto backup.
All’interno di questa cartella troveremo i seguenti file:
00001_20121130-122630.bak
Archivi_20121130-122649.bak
DatiFisc_20121130-122748.bak
BK_FISC_20121130-122841.BAK
00001_20121130-122630.bak (riferimenti)
00001 indica il cod. dell’azienda contabile
20121130 indica l’anno, mese e giorno del backup
122630 indica l’ora, i minuti ed i secondi del backup
bak è il file di estensione del backup
questo file contiene il backup dell’intera azienda, anche degli anni
precedenti
Archivi_20121130-122649.bak (riferimenti)
Archivi sono le tabelle generali della contabilità (anagrafica generale, cod. iva,
modalità di pag.to, tributi, cod. attività, ect.)
20121130 indica l’anno, mese e giorno del backup
122649 indica l’ora, i minuti e i secondi del backup
bak è il file di estensione del backup
Oltre al salvataggio della Contabilità, il programma esegue automaticamente,
anche il salvataggio dei dati dei Fiscali
DatiFisc_20121130-122748.bak (riferimenti)
DatiFisc sono le tabelle generali del fiscale (aliquote irpef, utilizzo immobili,
detrazioni, aliquote imu, ect.)
20121130 indica l’anno, il mese e il giorno del backup
122748 indica l’ora, i minuti e i secondi del backup
bak è il file di estensione del backup
BK_FISC_20121130-122841.bak
BK_FISC è il backup delle dichiarazioni fiscali
20121130 indica l’anno, il mese e il giorno del backup
122841 indica l’ora, i minuti e i secondi del backup
bak è il file di estensione del backup
questo file contiene esclusivamente l’anno di appartenenza del
backup, per i backup degli anni precedenti ci dovremo posizionare
con la data in alto a sinistra negli anni precedenti
Quello che dobbiamo tener presente in questa cartella backup, in caso
di ripristino dati, sono esclusivamente i file 00001_20121130-122630.bak
e BK_FISC_20121130-122841.bak
Per un ripristino dei dati consigliamo sempre di contattarci
telefonicamente allo 06.39720312
I salvataggi possono anche essere eseguiti internamente nel programma
e precisamente nella funzione:
Copie di sicurezza
Anagrafiche Contabilità o Anagrafiche Fiscalità
Backup Database Aziende o Backup Anagrafiche Fiscalità
Selezionare a questo punto le aziende di contabilità o le anagrafiche fiscali
da salvare.
Per un salvataggio generale di tutto il database consigliamo i clienti di
effettuare almeno una volta ogni fine settimana la copia della cartella
DATA del MSQL o su un HD esterno o su un open drive situata all’interno
del Server e precisamente in:
C:\Program Files (x86)\Microsoft SQL Server\MSSQL.1\MSSQL\Data
Potrebbero essere installate sul Server più istanze del MSQL : verificare di
conseguenza che all’interno della cartella DATA ci siano i file MAIN.
Questa cartella DATA diventerà fondamentale per il passaggio
dati da un Server ad un altro per una nuova installazione.

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